N° 8

 

VENDICATORI RIUNITI

 

(PARTE SECONDA)

 

 

COLPISCE COME IL FULMINE

 

Di Carlo Monni  (con la pregevole assistenza di Fabio Volino)

 

 

1.

 

 

            Un riassunto di quanto è successo finora? Eccovi accontentati: il Governo ha tolto il supporto ai Vendicatori della Costa Ovest, i quali si sono anche ritrovati sul groppone un’ingiunzione di sfratto dalla loro base e, tanto per gradire, il.Fulmine Vivente se n’è andato senza lasciare notizie, dopo che in uno scontro con alcuni teppisti il suo costume contenitivo si è rotto. Sua madre preoccupata ha chiamato aiuto ed i Vendicatori si sono impegnati a ritrovare sano e salvo il loro compagno perduto.

            E questa è la parte facile di tutta la storia.

 

            C’era una volta un uomo in cerca di un sogno. Sembra l’inizio di una favola, ma non lo è, perché le favole hanno sempre un finale felice e non fu il caso di quest’uomo. Carlos Santos lasciò il Messico per la ricca California, ma non ci trovò il suo sogno, piuttosto dette vita ad un incubo e finì per esserne consumato.

            Nessuno sa come fece, dove trovò soldi ed attrezzature, ma divenne il capo di un’organizzazione segreta il cui scopo era rovesciare il Governo degli Stati Uniti. Forse un tempo colui che ora si faceva chiamare il Signore del Fulmine Vivente era sinceramente animato da un desiderio di rivalsa verso una società che ai suoi occhi, faceva troppe promesse che non era in grado di mantenere. Forse, dicevamo, all’inizio i suoi ideali di giustizia sociale erano sinceri, ma giunto ad un certo punto ciò che rimase in lui fu solo sete di potere, che lo spinse a manovrare un ottuso Hulk per conquistare una base militare americana e poi a minacciare le vite di innocenti con una minaccia nucleare. I sogni di gloria si spensero nell’esplosione della sua base grazie all’intervento di Hulk e lui morì.[1] La follia che lo aveva animato era morta con lui e non avrebbe potuto far danni… o almeno così tutti pensarono, ma sbagliavano.

            Il nostro uomo si era lasciato dietro una moglie e tre figli: due maschi ed una femmina. Il maggiore dei due figli maschi, Miguel, pieno di rabbia e desideroso di riabilitare il nome di suo padre, viaggiò sino al luogo in cui sorgeva la base segreta della Legione del Fulmine Vivente, nelle Santa Ana Mountains, a meno di un’ora di macchina da East Los Angeles. Qui giunto riuscì a trovare l’ingresso nascosto della base e fu proprio qui che la sua vita cambiò. Imprudentemente, collegò tra loro due parti di un cavo e si ritrovò investito da una scarica di energia che lo trasformò in un essere composto di energia elettrica, divenne un vero e proprio Fulmine Vivente. La trasformazione gli fece letteralmente perdere la tesa e lui si lanciò nella devastazione della vicina cittadina di Fullerton e solo l’intervento dell’Originale Torcia Umana e dei Vendicatori della Costa Ovest riuscì a fermarlo, apparentemente disperdendone gli atomi.[2] Non passò molto tempo che il supercriminale Dottor Demonicus riuscì a ridargli forma umana, sia pure grazie ad una speciale tuta di contenimento e gli offrì di unirsi a lui nei suoi piani di dominio. Il Fulmine Vivente finse di accettare, ma, alla fine, si rivoltò contro Demonicus e si schierò con i Vendicatori. Al termine dell’avventura fu accettato nei loro ranghi, divenne un Vendicatore.[3] Col tempo, però, la sua frustrazione per non poter assaporare le gioie più o meno semplici che vengono dal possedere un corpo umano, come il sesso, ad esempio, crebbe sempre di più cercando solo un pretesto per sfogarsi.

            Cosa c’entra questo con la nostra storia? Molto, come comprenderete presto.

 

            Ritratto di gruppo, ovvero I Vendicatori della Costa Ovest alla caccia del loro compagno scomparso. Ai comandi del Quinjet il laconico Demolition Man, D-Man per gli amici, alias Dennis Dunphy, ex stella del Football e del Wrestling; al suo fianco il leader temporaneo del gruppo, She-Hulk, ovvero Jennifer Walters, avvocato e supereroina. Dietro di loro, seduti nei rispettivi sedili, gli altri membri del gruppo: l’Eterno Eros di Titano, il cui nome di battaglia è Starfox e Lorna Dane, Polaris, già membro degli X-Men e di X-Factor. Ed è proprio lei che prende la parola per fare la domanda che non la sola a porsi:

-Qualche idea di dove stiamo andando Shulkie?-

-Beh, ad essere onesti si.- risponde She Hulk –Secondo me, nel suo stato d’animo c’è un posto in cui Miguel può essersi rifugiato ed il segnale della sua Communicard punta proprio in quella direzione. Se non sbaglio ci siamo proprio sopra adesso.- il profilo di una montagna si staglia sotto il Quinjet –Compagni Vendicatori credo che abbiamo trovato la base della Legione del Fulmine Vivente

 

 

2.

 

 

            Il nome della signora è Julia Carpenter e lavora per un’organizzazione privata che si occupa di servizi di assistenza sociale, grazie ad un contratto con la Città e Contea di Denver.Nello specifico, il campo d’azione di Julia riguarda le donne ed i bambini maltrattati. È un lavoro duro, ma soddisfacente, anche se non le lascia molto tempo per una vita sociale degna di questo nome. Certo, è uscita qualche volta con il suo capo Herbert Jackson, ma, per quanto le sia chiaro che a lui piacerebbe molto, diciamo così, approfondire la reciproca conoscenza (ed anche a lei, a dire il vero), ancora non è successo tra loro nulla di veramente serio e chissà se mai accadrà. Al momento, però, ha altro a cui pensare, ha avuto una mattinata impegnativa e le resta giusto il tempo di una doccia veloce prima di andare a prendere sua figlia Rachel a scuola. Non c’è dubbio: è dura essere una madre single, specie una che nei ritagli di tempo libero è anche una supereroina. Già, perché è questo che è Julia Carpenter: oltre che una coscienziosa assistente sociale ed una madre premurosa, la supereroina, un tempo nota come Donna Ragno ed ora come Aracne, dopo che un’altra ha assunto il suo precedente alias.[4] È a questo punto che, in osservanza della famigerata Legge di Murphy, il telefono squilla proprio mentre lei è sotto il getto della doccia. Per fortuna hanno inventato i cordless, per non parlare dei cellulari, pensa Julia, afferrando l’apparecchio e, come ogni madre di questo mondo, il suo primo pensiero è per sua figlia. Spera che non sia successo nulla a scuola, poi, rispondendo, sente una voce familiare:

<<Ciao Julia, sono la mamma.>>

            Questa sì che è una sorpresa: a quanto ne sapeva Julia, i suoi genitori erano in qualche parte del Sudamerica impegnati in una delle loro solite spedizioni archeologiche in cerca di civiltà perdute.

-Ciao mamma, tu è papà siete tornati in America?-

<<Non esattamente, ti ho tele… nato… rché… …. Padre ed io…>>

-Scusa mamma, ma non riesco a sentirti. Cosa c’è?-

<<Comuni… zioni difficili… Volevo avvertirti che….>>

            La comunicazione s’interrompe. Doveva essere un telefono satellitare e forse parlava da una zona con poco campo. Voleva avvertirla, ma di cosa?

            Julia comincia a sentirsi un po’ inquieta.

 

            Si è fatto chiamare il Fulmine Vivente ed in fondo è proprio quello che è: un ammasso di impulsi elettrici tenuti insieme per pura forza di volontà dalla coscienza di quello che una volta era un uomo. Si, perché ora Miguel Santos sente di non potersi più definire tale. L’illusione di umanità era mantenuta solo dai circuiti di una speciale tuta, la stessa tuta che, pur facendolo sembrare normale, sottolineava ancora di più la sua separazione dal resto dell’umanità, rendendo più doloroso il fatto che non sentirà mai più davvero le sensazioni collegate ad un corpo umano: la fame, la sete, il calore del sole sulla pelle, il tocco di una donna e tutto quel che ne consegue. E allora perché perpetuare l’illusione? Meglio lasciar perdere le pretese di umanità, una volta per tutte ed accettare il fatto che è solo un mostro.

Forse è per questo che dopo essersi sbarazzato della tuta di contenimento progettata dal Dottor Demonicus, è tornato qui, nel luogo dove tutto è cominciato, dove suo padre ha trovato la morte e, dopotutto, è morto anche lui, perché Miguel Santos non esiste più, ora c’è solo il Fulmine Vivente.

-Immaginavo che ti avremmo trovato qui..-.

            Al suono di quella voce il Fulmine Vivente si volta per vedere colei che ha parlato, She-Hulk, accompagnata dal resto dei Vendicatori della Costa Ovest.

“Perché siete qui?” Li apostrofa con voce sinistramente alterata “Andatevene, subito!”

-Miguel ascoltaci un momento…-

“Vi ho detto di ANDARVENE!”

            La voce del giovane si trasforma in un crepitio, mentre la sua forma abbandona l’illusione d’umanità per diventare un vero e proprio fulmine che si scaglia contro il gruppo

 

            Se dicesse di non esserselo aspettata She-Hulk mentirebbe, ma di certo sperava che andasse diversamente. Quello dell’eroe che, disilluso ed amareggiato, si rivolta contro i suoi stessi compagni era un cliché di cui avrebbe fatto volentieri a meno, ma non è stata così fortunata, a quanto pare.

            Il fulmine che era Miguel Santos piomba in mezzo al gruppo scompagnandolo. Per fortuna (o è stato forse il subconscio di Miguel), i soli ad essere colpiti in pieno dalla scarica sono proprio She-Hulk e Starfox, che non ne rimangono danneggiati. Jennifer si rialza appena un po’ intontita, ma la sensazione le passa subito. Ancora una volta parla:

-Ascoltaci Miguel, noi…-

“Non c’è più nessun Miguel qui, c’è solo il Fulmine Vivente e se non mi lasciate solo v’incenerirò tutti!”

-Io non ci credo. Il tuo atteggiamento mi ricorda quello di mio cugino Bruce[5] e nemmeno lui voleva davvero far del male a qualcuno.-

“Perché non dovrei farlo? Io non sono umano, sono un mostro ed i mostri possono solo distruggere!”

-No!- interviene Starfox –Non è questo che vuoi, vero? Tu non vuoi davvero farci del male. Noi siamo tuoi amici, lo sai. Rilassati, calmati.-

“Stupido, il tuo potere non funziona con me, non ho feromoni da influenzare, non ho più un corpo umano io, non lo sai?”

Dicendo così, il Fulmine Vivente colpisce Starfox con una scarica d’energia che lo proietta dal lato opposto della sala, contro una parete di solida pietra.

“Lasciatemi in pace o sarò costretto a farvi davvero del male.”

            Sembra davvero impazzito, pensa She-Hulk, sapevo che era sotto stress per la sua situazione, da molto tempo,[6] ma non immaginavo che avrebbe perso il controllo così. Adesso siamo nella classica situazione in cui dobbiamo combatterlo per cercare di riportarlo alla ragione, ma non sarà facile.

 

 

3.

 

 

            Il suo nome è Greer Grant Nelson, ma ha avuto anche altri nomi: è stata per breve tempo la supereroina conosciuta come Donna Gatto e, successivamente, in virtù di un arcano incantesimo, nell’essere, fusione di donna e felino, conosciuta come Tigra, campionessa di quella razza di gatti antropomorfi nota col nome di Popolo Felino. Ultimamente ha perso il suo potere di Tigra e l’amuleto magico che le permetteva di controllarlo e si è imbarcata in una ricerca per scoprire chi e come gliel’ha sottratto. Le sue ricerche nella natia Chicago l’hanno portata a scoprire alcuni indizi che coinvolgono verso una donna scomparsa da tempo: la dottoressa Joanne Marie Tumulo, la stessa donna che inventò il processo per aumentare le doti fisiche e mentali femminili che le dette i superpoteri; la stessa che si rivelò come un esponente in incognito del Popolo Felino e le salvò la vita da una brutta ferita trasformandola, appunto, in Tigra. Ora questa donna così importante per Greer Nelson potrebbe essere in pericolo e tutto quello che lei ha in mano è un programma salvato in un floppy disk che consiste in una sola parola che scorre continuamente in una specie di salvaschermo: SHLERYNT. Il significato di quella parola le è ignoto e nemmeno i programmi di crittografia dei Vendicatori sono riusciti a decifrarla, ma Greer è certa che sia la chiave del mistero, le ricorda qualcosa, anche se non è sicura di cosa.[7] Intanto ulteriori ricerche le hanno permesso di scoprire l’esistenza di un appartamento intestato a Joanne Marie Tumolo in California e precisamente nella città di Pasadena, nella Contea di Los Angeles e così ha deciso di recarvisi per fare qualche lavoro di indagine da sola. Eccola quindi sbarcare al LAX di Los Angeles da un aereo proveniente da New York e prendere un’auto a noleggio diretta verso l’indirizzo che ha scovato. Quale che sia il mistero lei ne troverà la chiave.

            Quel che ignora è che il suo arrivo non è passato inosservato e questo potrebbe costarle caro.

 

            Il Fulmine Vivente è in preda ad un attacco di furia cieca, l’autocommiserazione di cui è preda, combinata forse all’aver assunto definitivamente forma elettrica sembra aver compromesso le sue facoltà mentali

“Se non ve ne andate subito….” Urla “Dovrò farvi del male.”

-No.-

            Un semplice monosillabo, pronunciato dal solitamente laconico D-Man, la cui mano destra si chiude sulla forma elettrica là dove ci sarebbe stato il polso del braccio sinistro.

“Cosa fai sciocco? Lasciami ora”

-No.-

            La mano guantata di D-Man sfrigola sinistramente, il guanto si sfalda, mentre il Fulmine Vivente aumenta la sua carica d’energia. Il corpo di D-Man s’illumina come un albero di Natale. Per quanto sembri incredibile sta sopportando una scarica elettrica ad altissima intensità, ma non molla. Non è davvero possibile stringere qualcosa fatto di energia, ma lui non smette di provarci. Il suo cuore portato al limite, però, alla fine cede. Il respiro si fa affannoso e si spezza, l’eroe si porta le mani al petto ed infine cade.

-D-Man!- urla Lorna Dane correndo ed inginocchiandosi accanto a lui. –Il polso è debole. Sembra un attacco di cuore.-

-Maledizione!- esclama She-Hulk –Dobbiamo intervenire o morirà. La respirazione bocca a bocca forse…-

            Il Fulmine Vivente è momentaneamente dimenticato e lui stesso non si muove, non parla, osserva solamente. Se il suo compagno morirà lui ne sarà il responsabile e per la prima volta da quando tutto è cominciato questa consapevolezza lo annichilisce ed al tempo stesso gli schiarisce la mente, forse troppo tardi.

            She Hulk prova tutte le tecniche di rianimazione che conosce, compreso percuotere il petto di D-Man con i suoi potenti pugni, ma è tutto…

-Inutile, non succede niente. E non riusciremo a portarlo in un ospedale in tempo… a meno che….- la Gigantessa di Giada si volge verso il Fulmine Vivente  -Miguel, tocca a te.-

“Que? Cosa dici? Io…”

-Si: tu. L’unica speranza che ci resta è un massaggio elettrico e tu sei il solo che può farlo.-

“Ma io… non so se….”

-Maledizione! È colpa tua se è in queste condizioni. Vuoi restare a vederlo morire quando potresti essere la sua unica speranza di salvezza?-

            Gli altri Vendicatori non parlano, poi Lorna rompe il silenzio:

-Sta a te Miguel, ma devi decidere alla svelta. Sto costringendo magneticamente il sangue a circolare, ma riuscirci a lungo, se il cuore non riparte alla svelta…-

            Il silenzio cade nel salone, non c’è bisogno di proseguire, tutti sanno quali saranno le conseguenze… compreso il Fulmine Vivente.

-Esta bien.- dice, infine –Lo farò, fatemi spazio,

 

            Un altro cambio di scena e ci troviamo ancora a Denver e ritroviamo la per noi non tanto misteriosa Aracne. Un giorno o l’altro dovrà interrogarsi seriamente sui motivi che la spingono a mettersi un costume attillato e dare la caccia ai criminali. Qualcuno una volta le ha parlato di poteri e responsabilità. Beh, ora che ha il potere deve prendersene la responsabilità. Eppure se le accadesse qualcosa, che ne sarebbe di sua figlia Rachel? Non crede che i suoi genitori potrebbero occuparsene adeguatamente, non sono certo un’ordinaria coppia di nonni. Pensare ai suoi genitori le fa tornare in mente la telefonata di sua madre. Non sa dire perché, ma le ha lasciato una sensazione spiacevole, qualcosa che non riesce a spiegare razionalmente, ma che riesce ad inquietarla.

<<E  così adesso ti fai chiamare Aracne, vero?>>

            La voce è alterata da un dispositivo elettronico, ma la figura nella bianca armatura è ugualmente riconoscibile, come pure il gigante accanto a lei:

-Antro, Therak! Ma voi siete morti, o così mi avevano detto.-

<<Com’era quella frase di Mark Twain? Oh beh, non importa, quello che importa è che presto sarai morta.>>  è la replica di Antro

            Che siano gli originali oppure no, non ha molta importanza, perché, comunque, è probabile che siano altrettanto pericolosi e Julia sa che dovrà lottare per la sua vita.

            Evitare il primo attacco di Therak è facile: quel bestione non è abbastanza rapido per lei, ma Antro? Il suo avversario si teleporta alle sue spalle e l’afferra per il collo.

<<Credimi, è un vero peccato spezzare il tuo bel collo, ma dopotutto è il mio lavoro, non c’è niente di personale.>>

-Se per te fa lo stesso, preferisco tenermelo tutto intero.- replica Aracne, scaraventandolo sopra la sua testa. Non è sorpresa nel vederlo aderire ad un comignolo del tetto in cui si trovano, ma non ha il tempo di pensarci, deve difendersi da un attacco di Therak con le sue sei braccia.

-Sei stata cattiva Aracne e noi dobbiamo punirti.-

            Istintivamente Aracne usa il suo potere di creare tele psioniche per respingere Therak, ma sa che non lo tratterranno a lungo. Intanto Antro gli spara dei getti di acido dalle sue finte mandibole e lei riesce ad evitarli per un pelo, solo per finire tra le braccia di Therak ormai libero. Per sua fortuna Aracne è superforte, anche se non come Therak, riesce a liberarsi di lui e lo spedisce contro Antro facendoli finire entrambi a terra, ma è solo una breve pausa, perché entrambi si rialzano e Julia Carpenter sente trovarsi in guai seri

 

 

4.

 

 

            Quando giunge all’indirizzo Greer Nelson trova solo una villetta unifamiliare dove, apparentemente, non c’è nessuno. A giudicare dallo stato del giardino e dalla posta accumulata si direbbe che non ci sia nessuno da molto tempo. Dopo essersi assicurata che non la veda nessuno, Greer controlla la casetta della posta. Nulla, solo depliant pubblicitari. Eppure deve sapere se la Dott. Tumolo è mai stata qui e se davvero c’era, perché non ha mai cercato di contattarla? Greer non avrà più i suoi superpoteri, ma non per questo è priva di risorse, salta facilmente la bassa staccionata e si avvicina alla porta d’ingresso. Le ci vogliono pochi istanti per riuscire a forzarla. Come si aspettava è vuota e piena di polvere. Se solo ci fosse un indizio. Uhm è quello cos’è? Sembra una specie di biglietto da visita… della Brand Corporation? Come avrebbe detto Alice: “Sempre più curioso.”

                       

 

5.

 

 

            Il Fulmine Vivente appoggia le sue mani sul petto di D-Man e rilascia la sua scarica, il corpo di Dennis Dumphy si agita, ma…

“Niente, Ho fallito”

-Riprova!- ribatte Lorna –E se necessario riprova ancora. Devi.. puoi farcela.-

“E tu come fai a saperlo?”

-Non c’è il tempo di una seduta psicanalitica, la vita di D-Man è in gioco. Se vuoi arrenderti all’autocommiserazione, fallo più tardi, ora salvalo!-

            Lo sguardo di Miguel Santos è impenetrabile, poi il giovane si volge ancora verso D-Man e di nuovo, una scarica elettrica colpisce il petto del Vendicatore e stavolta… stavolta qualcosa accade.

            Gli occhi di D-Man si aprono e la sua voce dice con tono affaticato:

-Co… cosa è successo?-

 

Ed ora passiamo per un attimo da un’altra parte e precisamente nel sottosuolo. Non sono in molti a sapere che nelle viscere della Terra vivono esseri forse non propriamente umani. Secondo le leggende sono stati creati dal popolo dei Devianti, forse per essere usati come schiavi o come risultato di esperimenti il cui scopo si è perso per sempre al ricordo delle genti. Tra queste “razze segrete” troviamo quella detta degli Uomini di Lava. Recentemente, lungo la costa nord occidentale degli Stati Uniti ci sono stati sommovimenti nel magma sotterraneo, che si è aperto un varco verso il mondo di superficie provocando devastazioni nella città di Seattle, nello Stato di Washington.[8] Anche il regno dei pochi Uomini di Lava rimasti è stato sconvolto e, come spesso accade in questi casi, c’è stato chi ha biasimato gli abitanti di superficie e costoro vogliono vendetta. Un atteggiamento che avrà presto ripercussioni sul nostro cast di personaggi

 

            L’auto corre veloce lungo la superstrada che costeggia l’Oceano Pacifico. La donna a borda, ovvero Greer Nelson, ha uno scopo. La Brand Corporation è una società che ha subito molte ristrutturazioni nel corso degli anni: era una controllata della Roxxon Oil e si trovò al centro di una serie di scandali che culminarono nella scoperta che era coinvolta in un progetto per la creazione di supersoldati mutati geneticamente, tramite esperimenti che portarono alla mutazione e poi alla morte del supercriminale chiamato Tarantula,[9] cosa che portò alla chiusura della Brand ed alla sua successiva vendita. Nella sua nuova incarnazione la Brand sponsorizzò un programma di ricerca genetica illegale che utilizzava mutanti come cavie e che fu smascherato dall’Uomo Ragno e dalla Bestia.[10] Da allora la società ha mantenuto un basso profilo e Greer non sa dire a chi appartenga adesso, non che le importi: se sanno qualcosa di Joanne Tumulo lei è intenzionata a scoprirlo. Se sopravviverà abbastanza a lungo, cioè.

Greer non aveva fatto caso prima all’auto nera che ora l’affianca, ma è costretta a badarci quando questa comincia a tamponarla.

-Ma che …-

            L’imprecazione che stava per dire le muore in gola quando si rende conto che il guidatore sta agendo intenzionalmente per spedirla fuori strada. Greer lotta per mantenere l’assetto, ma è inutile: il suo avversario ha un’auto più grossa ed il risultato è scontato. L’auto di Greer sfonda il guard rail precipitando verso la scogliera sottostante. Solo i riflessi guadagnati nel corso degli anni le permettono di saltar fuori in tempo e cavarsela solo con qualche ammaccatura e qualche strappo al vestito, mentre la sua auto rotola verso il basso ed esplode sugli scogli.

            Greer guarda verso il basso ed emette un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.

            In quel momento si ferma una moto con a bordo un agente della famosa California Highway Patrol.[11]

-Le serve aiuto signora?-

            Signora? Pensa Greer, non credevo di sembrare già così vecchia.

-Beh, a dir la verità…- risponde -… mi farebbe comodo un passaggio.-

 

 

6.

 

 

            Denver, Colorado. Aracne fronteggia i suoi due avversari pronta ad una battaglia che potrebbe costarle la vita. È una cosa che sapeva sin da quando ha deciso di tornare a mettere il costume, ma in fondo non ha mai veramente pensato che potesse succedere ed ancora una volta sua figlia Rachel è il centro dei suoi pensieri. Che razza di madre è, in fondo, per comportarsi così?   

            Improvvisamente Antro si ferma, come se sentisse qualcuno e probabilmente è così, dal suo microfono incorporato nel casco, a giudicare da quel che dice:

<<Ma potremmo… D’accordo, come vuole lei signore.>> poi si rivolge ad Aracne <<A quanto pare, ti sei guadagnata un po’ di respiro, ragazza, ma non illuderti: torneremo presto e stavolta non ci fermeremo finché non avremo la tua testa..>>

            Aracne li vede allontanarsi, una parte di lei vorrebbe inseguirli, sapere da dove vengono, se sono davvero gli originali o altri e chi li manda, ma un’altra parte desidera solo stendersi e dormire per una settimana ed è questa parte che, per il momento vince. Presto, però, dovrà trovare delle risposte.

 

            E che ne è stato degli eroi che dovrebbero essere i protagonisti di questa testata? Li ritroviamo pochi minuti dopo, mentre stanno per prendere un Quinjet fuori dalla vecchia base della Legione del Fulmine Vivente. D-Man si è ripreso più rapidamente di quanto si aspettassero i suoi stessi colleghi, che, però lo aiutano a raggiungere il Quinjet per non affaticare il suo fisico provato. Il Fulmine Vivente resta in disparte, poi She-Hulk lo apostrofa:

-Non vieni Miguel?

“Io? Vuoi dire che mi rivolete con voi?”

-Sei sempre stato uno di noi Miguel, lo sarai sempre.- è la risposta di She-Hulk.

“Ho quasi ucciso D-Man, come potete fidarvi di me?”

-Amico, nessuno di noi è perfetto e tutti noi abbiamo avuto la nostra parte di problemi personali e la tentazione di cedere al… vogliamo chiamarlo lato oscuro?  La scelta sta solo a te Miguel: puoi abbandonarti alla tua autocommiserazione e smettere di lottare, oppure puoi accettare l’aiuto dei tuoi amici. Solo tu puoi decidere dove andrà la tua vita.-

-Dai retta alla verdolina.- interviene Polaris –Stavolta ha detto una cosa saggia.-

-Stavolta? Che vuol dire stavolta? Io sono sempre saggia… beh quasi sempre… insomma, qualche volta.-

“Io… tornerò con voi.” Conclude Miguel Santos.

-Perfetto!- commenta She-Hulk –Appena di ritorno al QG chiamerò i nostri migliori cervelloni  e vedrai che troveremo un sistema per rimetterti a posto.-

-Ehi, mi è venuta in mente una cosa.- interviene Starfox –Forse il potere cosmico di Silver Surfer avrebbe potuto rendere Miguel di nuovo integro. È un peccato che se ne sia andato assieme ad Alicia Masters.-[12]

-Soprattutto perché potevi pensarci prima brutto bestione.- lo rimprovera Lorna –Se solo il tuo cervello non funzionasse sempre e solo a senso unico.-

-Cosa vuoi dire? A volte il gergo di voi terrestri mi resta incomprensibile.-

-Meno chiacchiere e diamoci una mossa, gente – li esorta She-Hulk.

            Pochi attimi dopo il Quinjet decolla, lasciandosi dietro il distrutto Quartier Generale della Legione del Fulmine Vivente ed ancora senza risposta la domanda che ci eravamo fatti all’inizio di questa storia: come ha fatto l’immigrato messicano Carlos Santos a trovare le risorse per fondare e guidare la Legione del Fulmine Vivente? La risposta giace ancora sepolta tra i detriti della base distrutta… o forse no, ma, per citare il barista di “Irma la Dolce”,[13] questa è un’altra storia e noi ne abbiamo ancora una da finire.

 

             Alcune ore dopo, nel QG dei Vendicatori della Costa Ovest, le cose si sono sistemate, almeno un pò: D-Man è stato sottoposto a controllo medico e riposa nella sua stanza, il Fulmine Vivente ha indossato una nuova tuta e riassunto pienamente la forma umana di Miguel Santos, Polaris e Starfox battibeccano come al solito e She-Hulk è in videoconferenza con la Meravigliosa Wasp, affiancata da Visione, Occhio di Falco e Henry Pym, in borghese e col camice dal laboratorio, tutti dal Palazzo dei Vendicatori a New York.

<<Allora è ufficiale.>> sta dicendo Wasp <<Da ora in avanti siete reintegrati come branca dei Vendicatori a tutti gli effetti con tutto quel che ne consegue. L’ingiunzione di sfratto è annullata ed entro breve vi saranno consegnate le nuove communicard ufficiali col sigillo dell’O.N.U.  Bentornati a bordo, ragazzi.>>

-Bene, ci contavo davvero.- è il commento di She-Hulk –Mi dispiace che ci siamo arrivati in modo così contorto, ma era più comodo far sì che il Governo si facesse da parte per conto suo.-

<<Infatti.>> replica sogghignando Occhio di Falco <<Sono contento di vedere. Il mio vecchio gruppo di nuovo in sella.>>

-Quando vuoi tornare, la porta è sempre aperta Clint.-

<<Grazie Jennifer, ma ho troppe cose da fare sulla Costa Est di questi tempi.>>

-E tu quando ritorni tra noi, Grandone?- continua She-Hulk rivolta a Hank Pym

<<Ehm, molto presto Jen.>> risponde Giant Man <<Devo prima finire un certo progetto qui[14] e poi puoi star sicura che non perderò tempo a tornare in California.>>

-Bene intrepido Leader, passo e chiudo.-

            Mentre la comunicazione termina Jennifer Walters si chiede se il gelo che ha percepito tra Hank, Jan e Visione c’è solo nella sua immaginazione o se la rimpatriata ad Est non è andato come Hank sperava, beh non sono affari suoi, in fondo.

            In quel momento, Carlos, uno dei camerieri, entra nella sala dicendo:

-Scusate, ma c’è una señorita che vorrebbe vedervi.-

-Lascia perdere bello – lo interrompe una voce nota –Mi presento da sola.-

-Greer Nelson! Sei proprio tu?- esclama She-Hulk.

-In carne ed ossa.- risponde Greer –E sono qui perché mi serve aiuto, il vostro aiuto.-

            Non finisce mai.

 

 

FINE SECONDA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Pochissimo da dire su questo racconto che non sia già spiegato nella storia stessa:

1)       Forse l’avrete capito, ma l’accenno al gruppo fondato dal padre di Miguel, la Legione del Fulmine Vivente, non è affatto casuale, ma per saperne di più, dovrete aspettare un pò.

2)       Greer Grant Nelson, l’attualmente ex Tigra, approda su queste pagine direttamente da quelle dei Vendicatori e sarà proprio nel prossimo numero che i misteri relativi alla scomparsa dell’amuleto che la rende Tigra verranno risolti. Nel frattempo, ringrazio Fabio Volino a cui va il merito di aver concepito la trama di Tigra ed avermela ceduta. -_^

3)       Qual è il mistero dietro la ricomparsa di Therak e Antro? È forse connesso alla misteriosa telefonata che Aracne ha ricevuto dalla madre? E chi è il misterioso individuo che trama nell’ombra contro la supereroina di Denver? Abbiate pazienza, tutti i misteri saranno risolti a tempo debito, non vorrete mica sapere tutto subito? -_^

4)       A livello di continuity con la testata sorella, bisogna dire che Aracne appare qui prima del suo ritorno a New York in Vendicatori #53 e che con i VCO ci troviamo, invece, pressoché paralleli con Vendicatori #53/56. L’apparizione di Wasp, Henry Pym, Occhio di Falco e Visione si deve situare poco dopo il fortuito incontro di Hank, Jan e Visone e prima della partenza dei Vendicatori per lo Spazio descritte in Vendicatori #56.

Nel prossimo episodio: i misteri dietro la scomparsa dell’amuleto di Tigra sono risolti in modo inaspettato, ma tutto ciò porta solo ad un viaggio ancor più pericoloso per i nostri intrepidi eroi e non è detto che ne usciranno vivi, ma sarà meglio di si, perché ho programmato almeno altri nove episodi di questo serial prima di andarmene e mi servono i personaggi, -_^

 

 

Carlo



[1] Un riassunto necessariamente sintetico di eventi narrati in storie di Hulk apparse nel lontano 1967 su Tales To Astonish #97/99 (Un Carlo storico)

[2] Come narrato in Avengers West Coast #63 (Vendicatori, Marvel Italia, #7)

[3] Vedi Avengers West Coast #70/74 (Marvel Extra #9)

[4] Si riferisce a Charlotte Whitter, ma potrebbe anche alludere a Mattie Franklin, che l’ha preceduta nel ruolo.

[5] Bruce Banner, alias Hulk. Oh, ma lo sapevate già?

[6] Vedi, ad esempio l’episodio #6

[7] Un riassunto di eventi che vanno da The Cat #1 del 1972 (Uomo Ragno, Corno, #122) sino al nostro Vendicatori #50, passando per vari altri racconti con protagonista Tigra

[8] Come mostrato in Iron Man #29/30

[9] Quello originale, come narrato negli ormai classici, Amazing Spider Man #233/236 (Uomo Ragno, Star #22/23)

[10] Come dettagliato nella miniserie Spider Man: The mutant agenda #1/3 (Marvel Miniserie #15)

[11] C.H.P. i cui agenti sono familiarmente chiamati Chips come ben sa chi seguiva una certa serie televisiva circa 20 anni fa -_^

[12] No, non avete perso nulla, è accaduto tra gli episodi #6 e 7, ci eravamo solo scordati di parlarvene prima. -_^

[13] Uno dei classici film di Billy Wilder con Jack Lemmon e Shirley McLaine.

[14] Per il quale vi rimando a Vendicatori dal #52 al #60